Viaggio a Petra
Cosa vedere nella città Rosa

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Petra, situata nel deserto meridionale della Giordania, è una delle mete più affascinanti per chi ama la storia antica. L’antica città Rosa fu scoperta nel 1812 da J.L Burckhardt, un esploratore svizzero che arrivò a quella che sarebbe divenuta una delle sette meraviglie del mondo, seguendo antiche leggende che narravano di una città perduta.

Secondo gli studi i primi insediamenti a Petra risalgono all’età del ferro e poco distante, dove ora sorge piccola Petra, si ritrovano insediamenti ancora più antichi che risalgono al neolitico.

La storia di questa meraviglia ha origini antichissime, i suoi primi abitanti furono gli Edomiti, un popolo nomade che viveva di commercio spostandosi nei territori limitrofi. Nel VI Secolo a.C. gli Edomiti lasciarono la zona sotto la pressione dei Nabatei, altro popolo di origine nomade che arrivava da occidente. Sotto i Nabatei la zona si arricchì, il periodo più fiorente su quello del regno di Areta IV ed è proprio a questo periodo che risalgono i monumenti più famosi del sito: la casa di Djin, la tomba dell’obelisco, il palazzo El Khazneh, il Siq, le tombe della strada delle facciate e l’altura del sacrificio.

La civiltà dei Nabatei pur ricca e fiorente dovette però arrendersi ai romani e all’ imperatore Traiano. Sotto di loro l’antica città di Nabatea divenne un avamposto strategico per controllare i territori limitrofi. I romani però portano con loro anche un cambiamento nell’architettura cittadina, di questa epoca sono l’anfiteatro, il complesso delle tombe imperiali, il grande tempio, la strada colonnata e la porta Traianea e le modifiche al Qasr al-Bint.

Nel IV secolo d.C. con l’imperatore Costantino a Petra arrivò il Cristianesimo e nel V secolo iniziarono a nascere delle chiese all’interno della città che modificarono ulteriormente i monumenti e la fisionomia architettonica. Fra i luoghi risalenti a questo periodo, da visitare il monastero al Deir e la chiesa di Petra con pavimenti in mosaico di stampo bizantino. La cristianità ha resistito all’Islam fino alla metà del 1200 circa poi le informazioni si perdono fino alla sua riscoperta nel 1828 quando iniziarono i primi scavi.

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